14-11-2024
Analisi Bioenergetica
Principi di base della Analisi Bioenergetica
Cenni teorici sullAnalisi Bioenergetica. L′analisi bioenergetica é una tecnica di psicoterapia a mediazione corporea che considera l′uomo nella sua unità psico-somatica. Il suo ideatore è Alexander Lowen, ma le radici teoriche si possono ricondurre al corpus teorico della psicoanalisi ed all′opera di Willem Reich. Assunto di partenza dell′analisi bioenergetica è che esiste un′identità funzionale tra corpo e mente: ciò significa che i processi vitali di una persona tendono a manifestarsi sia attraverso una componente somatica, che per mezzo di una componente mentale e che le due si influenzano reciprocamente. Per esempio "se una persona è depressa e nutre pensieri di disperazione, impotenza e fallimento, il suo corpo mostrerà un analogo atteggiamento depresso, attraverso una diminuzione degli impulsi, una ridotta motilità e una minore ampiezza della respirazione; risulteranno così depresse tutte le funzioni corporee, compreso il metabolismo e ne conseguirà una minore produzione di energia . Un cambiamento dello stato dei pensieri potrà portare ad un cambiamento dello stato corporeo, e viceversa un cambiamento dello stato di organizzazione corporeo potrà favorire un diverso orientamento dei pensieri . Lowen nel suo lavoro, pone particolare attenzione alle attività metaboliche di base e gli dà una rilevanza che può essere in qualche modo paragonata alla libido della psicoanalisi e all′impulso orgasmico di Reich. I processi biologici vitali, ossia la produzione di energia che si svolge all′interno delle nostre cellule, grazie alla trasformazione di particolari molecole, l′ATP, in energia, vengono cioè riconosciuti come fondamento di tutti i processi vitali: sia quelli legati alle funzioni fisiologiche di base (battito del cuore, digestione, respirazione ecc), sia quelli relativi alle aree del comportamento: azioni, pensieri, emozioni. La biologia ci insegna che tale processo di produzione di energia può avvenire o con una modalità aerobica, ossia in presenza di ossigeno (con un processo che produce una maggiore efficienza energetica), o con una modalità anaerobica, in assenza di ossigeno (a minore efficienza). La respirazione va così ad occupare una funzione centrale in tale processo poiché è in grado di modulare la quantità di ossigeno presente nel sangue e di conseguenza la quantità di energia che viene prodotta. Dice Lowen: Quando un organismo è libero il flusso del sangue avviene liberamente e la respirazione è profonda (cosa che rende così il sangue ricco di ossigeno). In tale situazione lorganismo sperimenta una piacevole sensazione di eccitazione. Maggiore è la carica energetica maggiore è la possibilità dellindividuo di mettere in atto delle azioni e dei movimenti di autoespressione. Quando l′espressione di sé è libera ed adeguata alla realtà della situazione il fatto di scaricare la propria energia procura un senso di soddisfazione e di piacere. A loro volta questa soddisfazione e questo piacere stimolano nellorganismo una maggiore attività metabolica, che si riflette immediatamente in una respirazione più profonda e piena. Quando c′è piacere le attività ritmiche ed involontarie della vita funzionano a livello ottimale, l′individuo alterna così momenti di carica e di scarica che determinano un flusso di sensazioni e di energia; quanto più l′individuo è libero di fare scorrere i propri flussi di eccitazione allinterno del corpo, tanto più egli è in grado di provare piacere e di tollerare alti livelli di carica energetica. La respirazione si presenta così come uno dei principali meccanismi di autoregolazione e l′osservazione della qualità del respiro in una persona diventa così un indicatore profondo e chiaro di come la persona si rapporta rispetto ai propri potenziali energetici e alle proprie risorse in un dato momento. Un altro meccanismo di modulazione dei nostri moti istintuali è l′utilizzo dei muscoli antagonisti. La nostra fisiologia contiene infatti una serie di meccanismi inibitori in grado di padroneggiare i nostri stati di eccitazione andando ad attivare la muscolatura antagonista di muscoli che sosterrebbero un movimento spontaneo. Immaginiamo per esempio di essere presi da un moto di commozione in una situazione nella quale non desideriamo farci vedere mentre piangiamo; ebbene anche in questo caso avremo una contrazione del respiro a potremo notare una serie di altri cambiamenti nell′organizzazione corporea: per esempio una contrattura a livello del pavimento pelvico, lo spostamento delle spalle verso l′alto, la stretta della mandibola e labbozzo di un sorriso. Tutti questi cambiamenti corporei saranno funzionali all′opporsi ai movimenti spontanei che avrebbero sostenuto lespressione emozionale e ciò favorirà la gestione di una situazione ritenuta a livello cognitivo non idonea per l′espressione della nostra emozione. La costruzione dell′armatura caratteriale. I meccanismi fisiologici che abbiamo descritto finora sono tutti finalizzati a una modulazione dei propri processi vitali finalizzati a una piena e funzionale espressione di sé in relazione con l′ambiente. Una osservazione più attenta delle strutture corporee e dei livelli di organizzazione delle persone ci mostrerà però che spesso molti individui, forse potremmo dire tutti anche se in gradi diversi, presentano dei livelli di organizzazione caratteristici finalizzati non all′espressione di sé, ma al controllo di sé, contenenti quindi delle riduzioni del riespiro e delle contratture somatiche, che sembrano funzionare però in modo automatico e spesso inconsapevole. Qual è la funzione di tali contratture e di tali organizzazioni? Ebbene, se andiamo a fare un′analisi più approfondita potremo osservare che tali livelli di organizzazione sono l′espressione e l′effettiva gestione di stati di conflitto interno, conflitti che molto spesso si sono sviluppati nei primi anni di vita, in un′epoca cioè nella quale la libera espressione e realizzazione di sé doveva necessariamente fare i conti con la specifica situazione di vita nella quale si era immersi e dalla quale si dipendeva. Tale situazione può avere influito sulla persona al punto da fargli percepire come non adeguati tutta una serie di moti istintuali naturali. Portiamo un esempio concreto: tempo fa ho seguito una persona, un uomo, che lamentava delle chiare difficoltà a rapportarsi con il mondo femminile, difficoltà che poi si traducevano in conclamati blocchi in ambito sessuale. A livello corporeo questo persona presentava dei forti blocchi muscolari a livello delle gambe e uno stato di contrattura cronica del bacino delle pelvi e delle natiche. Inizialmente egli non era consapevole di queste contratture e considerava tale organizzazione corporea come il suo stato naturale. Inoltre egli aveva pochi ricordi sul suo passato in particolare in realzione al tema della sessualità. Dopo avere eseguito per un certo tempo tecniche di lavoro corporeo, questa persona ha iniziato in primo a luogo a prendere consapevolezza delle contratture muscolare a cui era soggetto, arrivando così a definire non più naturale il suo stato, ma abituale. Dopo un certo tempo ha poi cominicato a provare uno stato di maggiore carica e distensione di queste parti del corpo. Non appena c′è stato questo cambiamento nella percezione corporea, hanno iniziato ad affiorare alla sua mente alcuni ricordi di situazioni nelle quali da bambino si era sentito deriso e umiliato per la sua sessualità consentendo così di iniziare a dare una comprensione eziologica del suo stato corporeo. Emerse dunque che la risposta adattiva che egli aveva dato allora a quelle situazioni umilianti, era stata quella di sviluppare a livello somatico una serie di tensioni croniche che gli permettevano di non sentire più la sua energia sessuale, e a livello cognitivo una serie di pensieri che lo identificavano ad un modello di maschio asessuato, corrispondente all′ideale materno. Egli si era cioè letteralmente plasmato nel corpo e nella mente per aderire alle aspettative dell′ambiente. Per usare un termine reichiano egli aveva cioè creato una armatura caratteriale. Si intende allora per armatura caratteriale quelliniseme di strutture mentali e corporee sviluppate da un individuo al fine di adattarsi ad una certa situazione ambientale.